BELLUNO – «Non ricordo il momento preciso e come l’ho saputo. Ma è come se l’avessi saputo da sempre. Solo ora ho avuto la forza per chiedere e avere il riconoscimento che merito. Cioè quello di portare il nome di mio padre. Io, figlia illegittima, che per tutta la vita ho sofferto e mi sono vergognata della mia condizione».